
Il grande sogno erano comunità locali che contribuivano alla definizione della linea politica. Il grande sogno era che dietro ogni parlamentare ci fosse una catena umana che lo controllava e lo sosteneva nella realizzazione di riforme coraggiose e responsabili. Il grande sogno era che dopo due mandati si diventava saggi consiglieri dei nuovi eletti
Com’è finita? E’ finita come tutti sanno:
gruppi locali bruciati;
diaspora elettoralistica degli eletti verso partiti vecchi e nuovi;
nessuna comunità che esprima una politica condivisa, né a livello locale, né a livello nazionale.
E’ finita che questo signore, da una spiaggia, a nome di non si sa chi, parla di governo del Paese col Presidente del Consiglio.
In Italia si ironizza sulle donne di Berlusconi piazzate capolista d’imperio e portate in Parlamento, e si sorvola sul partito personale di un garante, espressione elegante inventata per scansare una ben più aspra, che stride con la democrazia: cioè padrone.
La politica italiana languirà nel pantano dell’ipocrisia fino a quando una LEGGE SUI PARTITI sancirà, in ossequio alla Costituzione, che il partito politico non può in nessun modo essere condizionato da un padrone.
Andrea Pirro