La UE condiziona il prestito del Recovery Found ad una giustizia più rapida nel nostro Paese. Così il Governo italiano è costretto ad affrontare una delle riforme-chiave che da tempo andavano fatte.
Lancio un grido: l’Italia non doveva arrivare alla riforma della Giustizia in questo modo, col cappello in mano, sotto la minaccia d’essere abbandonata al fallimento dalla UE! In queste condizioni si partoriscono mostri come “l’improcedibilità”.
Le novità introdotte dal ministro Bonafede potevano essere il primo passo di una riforma organica della Giustizia. L’impresa sarebbe stata difficile, ma poteva essere alla portata di un Governo forte degli originari 237 parlamentari del Movimento 5 Stelle.
Invece all’epoca il Movimento aveva perduto un centinaio di parlamentari, cioè coesione interna e, di riflesso, consenso nei territori che avevano eletto gli espulsi e i fuoriusciti.Il Movimento 5 Stelle mirava ad un consenso diffuso nei territori? Nel 2014 il suo Fondatore gridava dai palchi: “O noi o loro!”, “O vinciamo o torniamo a casa!” Quell’intransigenza eccitava gli attivisti, che poi si sono ritrovati al servizio delle “personalità della società civile”, ossia esterni candidati dal vertice alle politiche del 2018. L’Attore ha tagliato le gambe a candidati locali come Pizzarotti, Savia, Cassimatis. L’Attore ha usato la mano pesante coi territori e i territori sono rimasti alla mercè di partitini e liste civiche.
Senza il sostegno dei territori neppure il Governo dura e non realizza grandi riforme. Senza il sostegno dei territori il Governo galleggia sul debito e su una comunicazione compiacente. Le campagne elettorali si fanno nei territori: sembra persino stupido ricordarlo. Se il palazzo romano se ne dimentica, la debolezza nei territori è rilevata dai sondaggi, la rinfacciano gli alleati.
Ora il Fondatore guarda al 2050… come se il tempo attuale fosse perduto. Per la prossima tournée ha scritturato un promettente primattore, un pifferaio magico dall’eloquio carezzevole che acchiappa voti.
Andrea Pirro